Con il termine supply chain intendiamo il processo che porta un bene dalla sua forma iniziale al consumatore finale, coinvolgendo la logistica delle materie prime, quella interna dell'azienda che produce e le consegne finali. Il tutto è definito dal supply chain management. Ovvero la gestione della catena di approvvigionamento.
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Parlare di supply chain in un blog dedicato alla metodologia Lean è importante. In questo modo affrontiamo uno dei temi fondamentali per chi si occupa di ottimizzazione dei processi produttivi in ottica di miglioramento.
Prima di affrontare una definizione di supply chain, la catena di approvvigionamento, dobbiamo dire che non è un concetto astratto quello che stiamo affrontando. Ma c'è una connessione profonda con la gestione aziendale.
Lavoriamo intorno a un'idea di miglioramento, di ottimizzazione materiale di processi che possono aiutare l'azienda a migliorare tempi, flussi, attività concrete. Da dove iniziare? Semplice, da una spiegazione dei fatti.
Cos'è la supply chain o catena di approvvigionamento
Supply chain, dall'inglese catena di approvvigionamento, è il processo che consente di far arrivare un prodotto dal distributore al cliente finale. L'attività coinvolgere diverse figure e dipenda da fattori interni ed esterni come la grandezza dell'azienda in questione, il prodotto, il contesto e gli eventi che circondano il mercato.
La gestione lean (snella) della supply chain è in grado di migliorare significativamente le performance perché coordina sia le tradizionali funzioni aziendali interne che i vari membri della catena di fornitura e distribuzione.
La supply chain coinvolge fasi che vanno dalla gestione del magazzino rispetto alle materie prime, alla produzione del prodotto finito fino alla distribuzione ultima nei rivenditori. Tutto questo senza dimenticare che la supply chain deve prendere in considerazione l'idea di dover gestire un mercato internazionale.
Cosa fa il supply chain management (SMC)?
La gestione della catena di approvvigionamento porta il nome di supply chain management, attività controllata dei vari anelli che consentono di passare dalla materia prima al prodotto distribuito. Possiamo parlare di anelli della supply chain management strategico che da una prospettiva macro si dividono i tre fasi fondamentali.
Approvvigionamento
Tutti i processi che consentono di far arrivare le giuste materie prime per la produzione. In questa fase già possiamo parlare del processo di supply chain in ottica Just In Time, vale a dire ciò che consente di produrre in modo da rispettare le esigenze senza abbondare o avere merce da conservare inutilmente in magazzino.
Produzione
L'attività che consente di ottenere il bene necessario per soddisfare la richiesta e la tracciabilità. Anche in questa fase entrano in gioco una serie di metodologie atte all'ottimizzazione dei processi legati alla lean production.
Ad esempio durante la fase di lavorazione bisogna studiare tutto ciò che riguarda l'ergonomia per ottimizzare la postazione di lavoro e i processi interni per la gestipone dell'inventario, in modo da evitare perdite di tempo ed errori. Ma non solo, c'è la necessità di puntare sulla metodologia SMED per ridurre i tempi di setup delle macchine.
Distribuzione e logistica
Qui si lavora per ottenere una buona attività in termini di organizzazione del magazzino e logistica, con ottimizzazione dei processi utili per muovere le merci da un punto all'altro dell'azienda e poi ai distributori.
Si migliorano spazi, si definiscono spostamenti ma soprattutto si lavora sulla gestione del miglioramento ottimizzando tutto attraverso modelli tipo il ciclo di Deming: si osserva, si mette in pratica e poi si valutano i risultati. Tutto questo per ottenere un continuo processo di miglioramento fino a raggiungere la perfezione.
Ognuna di queste comprende molte fasi di lavoro e differenti partner. Quando si fa riferimento agli anelli che compongono la supply chain si incontra un nuovo concetto, la value chain. Il valore di un prodotto dipende da quanti anelli attraversa nel corso della proprio ciclo, che parte dal fornitore per arrivare al cliente.
Quali sono le attività comprese nel processo di supply?
Per assicurarsi una catena di approvvigionamento snella il primo punto è quello che incontriamo in ogni manuale di Lean Production e logistica. Bisogna individuare il valore e lavorare intorno a questo concetto.
Ogni azione deve essere definita in modo da trovare una motivazione, una combinazione in grado di apportare qualcosa. Ciò che non serve deve essere eliminato. Il processo che deve essere ottimizzato ha diverse fasi:
- Il fornitore porta le materie prime.
- Le materie prime vengono stoccate.
- Poi le si portano sulla catena di montaggio.
- Si procede alla creazione del bene.
- Il bene viene distribuito ai rivenditori.
In questo flusso c'è un doppio passaggio che riguarda da un lato la gestione delle informazioni, dall'altro le merci e i flussi finanziari che si muovono tra i vari anelli: fornitori, produttori, grossisti, rivenditori e consumatori.
Per produrre valore in ottica lean ho bisogno del giusto passaggio di dati o la domanda di materie prime viene improvvisata. E questo porta a problemi come la produzione inutile di beni che incidono sui costi della supply chain.
Se il flusso d'informazioni si può considerare il fulcro della supply chain e delle attività di controllo e gestione di supply chian management, anche il supply chain risk è un fattore cruciale da tenere in considerazione.
Gestire la catena di approvvigionamento è un lavoro che richiede molta attenzione e abilità perché consiste anche nella formulazione di previsioni e nel tener conto dell’eventuale rischio. Bisogna integrare la disciplina del risk management nelle tecniche del di gestione della catena di distribuzione come ben sa il supply chain manager.
Chi si occupa della supply chain? Il manager
Il lavoro è svolto dal supply chain manager che deve seguire un iter ben preciso. In primo luogo bisogna basare tutto sui dati, non si improvvisa in base a ciò che si pensa come opportuno ma si verificano i numeri.
Poi c'è bisogno di standardizzazione della gestione dei trasporti, dei dei sistemi di gestione della catena di fornitura (SCM) e automazione dei processi. Tutto questo in ottica di raggiungimento del kaizen, la perfezione.
Fino a questo momento abbiamo parlato di strategie e tecniche senza però individuare una figura che si occupi di queste attività di supervisione e coordinamento. Il supply chain manager svolge le seguenti attività:
- Negozia le merci da comprare e i rispettivi costi
- Gestisce le consegne delle merci
- Valuta la qualità delle merci
- Sviluppa nuovi prodotti da introdurre in quelli da vendere.
Il supply chain manager si interfaccia con ogni anello della catena di approvvigionamento e con le altre figure di supply chain management. Il risultato è chiaro: massima efficienza per gestire la catena di distribuzione.
L'attrezzatura per lavorare nella supply chain
Per rendere la tua supply chain lean c'è un'intera gamma di strumenti d'applicare alle varie attività interne che possono aiutarti a ottimizzare il flusso delle merci e di conseguenza anche i costi di magazzino.
Se si vuole migliorare i tempi e la gestione delle attività che consentono alla catena di distribuzione il miglioramento dei flussi bisogna ragionare intorno alla possibilità d'integrare alcuni strumenti indispensabili:
- Carrelli AGV
- Carrelli Milkrun Dollies
- Sollevatori KLT-Lifter
- Marcatura del pavimento
- Roll Pallet
- Vagon Dolly
- Lean Products
- Visual Management
- Carrelli Lean Manufacturing
Tutto questo, però, rappresenta solo il punto di partenza. Se hai bisogno di maggiori informazioni rispetto alla catena di distribuzione e a ciò che serve per ottimizzarla ti consiglio di mandare un'email a info@utekvision.com.